La paura è un’emozione da sempre sottovalutata e considerata poco importante ma solo fastidiosa. Eppure, anni di studi e di ricerche ci dimostrano quanto la realtà sia l’esatto opposto, la paura, quella forte stretta allo stomaco, quella brutta indescrivibile sensazione che proviamo di fronte a qualcosa di sconosciuto (il più delle volte) ha una funzione ben precisa: la sopravvivenza e l’evoluzione.
Ed è proprio grazie ad essa che avvengono i cambiamenti poiché cerchiamo sempre dei modi per imparare a combatterla per sconfiggerla, per gestirla e per non farle prendere il sopravvento sulla nostra vita.
Parliamo della paura perché è proprio da essa che prendiamo spunto per imparare da cosa è necessario proteggerci, e in ambito assicurativo questo è fondamentale, perché è grazie alla paura che scegliamo se sottoscrivere una polizza o meno. Ad esempio, se hai appena subito un furto nella tua abitazione, è molto probabile che sottoscrivere una polizza Casa sarà la tua prossima mossa, per paura che i tuoi beni più preziosi ti vengano sottratti di nuovo.
Possiamo dire, in maniera assai presuntuosa, che le polizze assicurative, in qualche modo, aiutano le persone a fronteggiare le loro paure e a gestirle.
Questo è esattamente ciò che i millennials hanno imparato nell’ultimo lungo anno di pandemia. Una ricerca condotta da Italian Insurtech Association ci dimostra che proprio la generazione dei più giovani, a seguito della paura provata durante il Covid-19 comincia sempre di più ad approcciarsi al mondo delle polizze assicurative ma alla loro condizione: la digitalizzazione.
Quando parliamo di millennials ci riferiamo a quella generazione nata tra il 1980 e il 2000, che ad oggi hanno un’età compresa tra i 21 e i 40 anni.
Se già la situazione economica e lavorativa vissuta da questi ultimi è sempre stata precaria e del tutto scoraggiante per il loro futuro al punto da essere definita dal Washington Post “‘la più sfortunata generazione della storia americana’ e degli altri paesi occidentali”, oggi la paura di quella precarietà e incertezza lavorativa, aggiunta all’incertezza della loro salute (che fino al periodo pre covid non rientrava minimamente tra i loro pensieri ), hanno spinto questa nuova generazione a volersi tutelare, sottoscrivendo soprattutto polizze nei rami salute e vita.
Dalla ricerca sopracitata condotta da IIA emergono dati interessanti che ci invitano a riflettere sulla maniera in cui le compagnie possano andare incontro alla nuova domanda di mercato e garantire un’offerta adeguata.
Prima del Coronavirus, infatti, solo il 22% degli over-23 aveva comprato un’assicurazione non RC Auto, ma oggi oltre la metà di loro (53%) ha cambiato idea e l’acquisterebbe. Questo ci rivela quindi che per le compagnie assicurative stanno nascendo delle importanti opportunità da poter cogliere, a patto che esse si adeguino alle esigenze dei nuovi clienti offrendo interfacce digitali, semplici e intuitive.
“Le caratteristiche maggiormente valutate nel processo di acquisto sono prezzo (75%) e chiarezza del prodotto (58%), ma anche semplicità (21%) e processo di acquisto intuitivo (11%). Al primo posto, invece, tra gli elementi che allontanerebbero i Millennials dal comprare un’assicurazione c’è un linguaggio poco chiaro (70%) e la paura di incappare in frodi (55%). Un buon 34% ammette anche di non sapere dove comprare i prodotti, mentre il 25% non ne comprende il valore.
Interessanti infine le risposte sulle caratteristiche che una compagnia assicurativa ideale dovrebbe avere: per il 59% degli intervistati questa dovrebbe essere affidabile, mentre per il 52% online/mobile e per il 44% tecnologica e veloce.”
Alla luce di questo cambiamento bisogna quindi spingere sull’innovazione digitale considerando che i millennials non sono solo il presente ma soprattutto il futuro e che chiedono a gran voce qualcosa che possiamo offrire non solo perché renderà più semplice il processo di emissione e di acquisto per loro ma anche perché faciliterà il lavoro di tutti gli operanti del settore che potranno concentrarsi allo stesso modo sulla qualità e sulla quantità delle nuove polizze.