La parola “smart”, soprattutto negli ultimi anni, ha adottato molteplici significati oltre a quello letterale di “intelligente”, è diventato sinonimo di evoluzione, di innovazione e di novità. Nello specifico caso della “smart home” ci troviamo di fronte ad un’esigenza, una necessità, quella di rendere la vita degli inquilini il più facilitata possibile, in un periodo in cui persino spegnere o accendere la luce sembrano essere diventate attività che promuovono la perdita di tempo.

Ed è proprio a questo bisogno che rispondono i dispositivi “intelligenti”, che collegati tra loro, riescono a compiere azioni che solitamente spetterebbero a noi essere umani che per risparmiare il nostro prezioso tempo siamo riusciti a delegare alle macchine anche le mansioni più semplici.

Il mercato smart home negli ultimi anni è cresciuto enormemente e in Italia, se nel 2016 aveva il valore di 185 milioni, nel 2021 è arrivato a toccare i 650 milioni, aprendo al settore assicurativo una porta d’ingresso e nuove opportunità.

Questi e molti altri dati sono stati raccolti grazie alla ricerca condotta dall’Osservatorio Internet of things del Politecnico di Milano. Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio IoT afferma: “Nell’ultimo anno è aumentato il livello di maturità del settore, sia sul fronte della domanda che su quello dell’offerta”.

I dati ci mostrano chiaramente che i numeri italiani, seppur in forte crescita, sono comunque inferiori rispetto a quelli mondiali ma questo ci da una sorta di previsione del mercato che sembra destinato ad evolversi. i dispositivi per smart home generano un mercato da ben 4 miliardi di euro nel Regno Unito (pari a 58,7 euro per abitante) e da 3,9 miliardi di euro in Germania, seguita dalla Francia con 1,3 miliardi di euro. Dietro di noi rimane invece la Spagna, con un mercato da 480 milioni di euro nel 2021.

Quali sono i dispositivi smart più amati dagli italiani?

Al primo posto il settore degli elettrodomestici con una quota di mercato del 21% (135 milioni di euro), al secondo posto gli smart speaker seguiti dai dispositivi di sicurezza. Quest’ultimo settore è però destinato a passare in vetta alla classifica nei prossimi anni, in quanto, la sicurezza della propria abitazione sembra essere un punto estremamente importante per gli italiani, molti infatti hanno dichiarato che potrebbe essere un buon motivo per acquistare un dispositivo smart in futuro.

Quali potrebbero essere le implicazioni per il settore assicurativo? Salvadori afferma: “le aziende hanno consolidato strategie e modelli di business basati sulla servitizzazione e il pay-per-use, con il passaggio dalla vendita del solo hardware alla proposta di servizi aggiuntivi”, tra cui anche “assicurazioni pay-per-use per proteggere la casa dai furti attivabili anche solo per brevi periodi con tariffa a consumo”. (source: InsureUp)

Sembra chiaro dunque che i player del settore assicurativo hanno un nuovo trend con cui interfacciarsi e prendere spunto per offrire ai clienti finali un servizio che sia al passo con i tempi e le loro necessità.