Il digitale e l’avvento delle insurtech si sta ampliando sempre di più in Italia e nel mondo a tal punto da necessitare di regolamentazioni ben precise e definite che siano efficienti quanto i servizi offerti dalle realtà tecnologiche. Avere degli strumenti altamente innovativi in materia legale e in termini di compliance aziendale è ormai un bisogno che si sta rivelando, giorno dopo giorno, essenziale e irrinunciabile.
Quindi la domanda che ci si è posti ormai qualche anno fa è stata: se tutto il settore assicurativo/finanziario ruota intorno alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica, perché non implementare in questo modo anche i requisiti normativi imposti ad un soggetto?
Il termine RegTech deriva dall’unione delle parole Regulatory Technology indicando l’utilizzo di strumenti tecnologici per supportare le attività di un’azienda nel verificare che i regolamenti interni e le proprie attività siano “compliant” con la normativa vigente. Prima dell’avvento del RegTech, le aziende attive in settori fortemente regolamentati, come ad esempio le assicurazioni, erano costretti a verificare che tutto fosse in regola manualmente, con gran dispendio di tempo, denaro e risorse umane.
I sistemi RegTech sono caratterizzati da diverse peculiarità che portano a vantaggi ormai irrinunciabili per l’azienda abituata al suo utilizzo:
- Agilità. L’utilizzo di tecnologie come Big Data e algoritmi di machine learning consente alle soluzioni di RegTech di separare e organizzare informazioni disordinate e interconnesse e, per questo motivo, di “difficile lettura” agli occhi di una persona.
- Velocità. Queste stesse tecnologie, unite a sistemi di analisi cognitiva, consentono alle aziende che sfruttano la “tecnologia della regolamentazione” di verificare atti e procedure in tempo reale.
- Integrità. E integrazione. Grazie alle piattaforme di “Software as a Service”, le aziende del RegTech possono facilmente integrare le loro soluzioni all’interno di qualunque infrastruttura informatica.
- Statistiche avanzate. Grazie alle caratteristiche appena elencate, le soluzioni RegTech sono in grado di estrarre dati rilevanti da qualunque data set, indipendentemente dalla loro dimensione.
“Il mercato dell’Insurtech – ha dichiarato Andrea Polizzi, socio fondatore di IIA – sta conoscendo un’espansione considerevole e repentina nell’arco degli ultimi anni, che pone l’accento, anche per quanto riguarda gli aspetti legali, su un nuovo modo di intendere lo svolgimento dell’attività assicurativa – dall’assunzione dei rischi alla proposizione di polizze e alla relazione con i clienti, dalle sottoscrizioni e firme alla gestione dei sinistri – in maniera fortemente digitalizzata. In questo contesto il tema della firma elettronica è sicuramente centrale perché, sebbene siano vigenti precise disposizioni relative alla firma qualificata e avanzata, c’è la necessità da parte del settore di sviluppare sistemi alternativi di gestione delle firme elettroniche da apporre sulla documentazione precontrattuale e contrattuale, idonee a coniugare duttilità e facilità nell’utilizzo, da un lato, e certezza dell’identità tra il cliente e il firmatario, dall’altro”.
Non c’è dubbio ormai che questo tipo di sistema sia parte integrante dell’evoluzione del settore finanziario/assicurativo, che sia un tassello che contribuisce fortemente all’innovazione e ci aiuta a dirigerci verso un futuro sempre più tecnologico, sinonimo di efficienza e velocità.