Open Insurance: non più “competizione” ma “collaborazione”

Scritto da CREA Team | 25-mar-2021 11.00.00

Avete mai pensato di poter acquistare una polizza come acquistate un qualunque articolo su un sito e-commerce? E se questo sito avesse già tutti i vostri dati condivisi dalla vostra compagnia assicurativa? 

 

Su queste basi si va a formare il recentissimo concetto di Open Insurance, che, se già da qualche anno è attivo in Europa, fatica a sbarcare il Italia. 

I dati forniti da una recente ricerca condotta dall’Italian Insurtech Association, ci fannotuttaviaben sperare in un lento ma attivo approccio a questo nuovo sistema di distribuzione di polizze. 

Infatti, l’Italian Insurtech Association ha registrato, nell’analisi condotta a Dicembre 2020, 101 operatori che non appartengono all’ambiente assicurativo (il +30% in più rispetto a dodici mesi prima) ma appartenenti a dodici settori diversi (utility, telco, automotive, travel, sharing economy, pet-economy, player dell’e-commerce, banking…) che distribuiscono, o sono pronti a distribuire, prodotti assicurativi digitalizzati. 

Stringere accordi o partnership tra compagnie assicurative e altri canali di distribuzione, diventa quindi, sempre di più, l’attività che permette realmente la crescita dell’ecosistema assicurativo ma soprattutto l’incremento della sua efficienza. 

L’OI non riguarda però solo la collaborazione e la condivisone dati da parte di compagnie assicurative a compagnie che si occupano di altri settori, ma riguarda soprattutto la condivisione libera di dati tra compagnie assicurative diverse tra loro e, a volte, anche in competizione. 

Il concetto che si va a sviluppare è quindi quello in cui la parola “competizione” lascia spazio alla parola “collaborazione”, poiché tra le compagnie assicurative la direzione in cui ci si sta dirigendo è quella in cui si pensa ad un solo grande ecosistema assicurativo cooperante. 

Tutto questo è reso possibile da un sistema di condivisione dati all’avanguardia conosciuto con il nome di API (Application Programming Interface). Questo tipo di tecnologia consente a diversi prodotti o servizi di comunicare con altri prodotti o servizi offrendo flessibilità e semplificando l’amministrazione e l’utilizzo degli stessi. In parole semplici, possiamo dire quindi che le API consentono l’accesso a delle risorse in maniera libera a chiunque decida di attingere alle informazioni del condividente. 

Chiaramente, non tutti i sistemi API sono di libero accesso a chiunque, esistono infatti tre distinte tipologie di API: privat(destinata solo all’utilizzo interno), partner (condivisa tra specifici partner aziendali) e infine quello pubblico (che permette a chiunque di individuare e utilizzare i dati condivisi liberamente). Quest’ultimo è il modello di API utilizzato nell’Open Insurance che permette quindi la condivisione di dati del cliente liberamente e in maniera estremamente semplice. 

Dal momento in cui il concetto di Open Insurance non è ancora appartenente all’immaginario comune, fare un esempio pratico del funzionamento del sistema può essere utile ai fini esplicativi. 

Prendiamo in considerazione due compagnie assicurative. Il cliente Mario Rossi decide di effettuare una polizza RC Auto con la compagnia A. Alla scadenza della polizza, trovandone un’altra con un prezzo più vantaggioso, decide di cambiare compagnia e di essere assicurato dalla compagnia B. A questo punto, la compagnia B per emettere la nuova polizza del signor Mario Rossi, avrà accesso libero ai suoi dati resi disponibili dalla compagnia A grazie al sistema di condivisione API. 

In questo modo, i tempi di emissione della polizza si riducono al minimo e aumenta innegabilmente la “client satisfaction” offrendo al cliente un servizio rapido ed efficiente. 

Il sistema Open Insurancequindirappresenta una prossima realtà futura che migliorerà la qualità del rapporto con il cliente permettendo allo stesso tempo agli operatori assicurativi di trarne il massimo beneficio in termini di operatività.  

 

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