Tutto quello che vuoi sapere nel mondo InsurTech

Nuovi strumenti tecnologici per arrivare al cliente connesso

30-ott-2021 12.00.00 / by CREA Team

Ormai, sia in ambito lavorativo che sociale, la nostra vita si sviluppa e prende forma quando siamo connessi. Abbiamo a portata di mano tutto ciò che può servirci nel nostro quotidiano, con un semplice click possiamo ottenere ciò che desideriamo.

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Ma cosa accade quando il nostro desiderio non viene esaudito immediatamente? Di certo non possiamo contare, come accade nelle fiabe, nell’avvento di una fatina magica pronta a fornirci quello di cui abbiamo bisogno.

Non avremo la fatina, ma abbiamo la bacchetta e dobbiamo solo imparare ad utilizzarla.

Gli strumenti tecnologici, ad oggi, rappresentano il sistema più immediato per rispondere alle necessità del consumatore ed in ambito assicurativo si sta pian piano sviluppando questo tipo di concezione, ormai avanzata in altri settori, come ad esempio nel retail.

A tal proposito abbiamo voluto intervistare il Presidente di Itailan Insurtech Assiociation- IIA e fondatore di YOLO, Simone Ranucci Brandimarte, che ha esposto il suo punto di vista sul tema delle Insurtech e su quali siano, secondo la sua opinione, gli strumenti che ci permettono e ci permetteranno di raggiungere un consumatore sempre più connesso e di conseguenza dare una svolta decisiva all’evoluzione del mondo assicurativo.

  1. Come prima domanda vorrei soffermarmi sull’associazione della quale è presidente. Le chiedo di raccontare come è stata ideata IIA e soprattutto con quale obbiettivo finale.

L’associazione è nata nel Febbraio del 2020 con l’obbiettivo di supportare una rapida e sostenibile digitalizzazione del mercato assicurativo. I fondatori di IIA sono un gruppo di esponenti di settore che pochi mesi prima della fondazione si riunivano in maniera informale settimanalmente. Durante il decorso di tali incontri ci siamo resi conto che c’era un vero e proprio fermento attorno al fenomeno della digitalizzazione e delle insurtech e che probabilmente avremmo dovuto unire le forze sotto forma di associazione poiché percepivamo che c’erano elementi mancanti in questo processo di digitalizzazione (come, ad esempio, il supporto all’evoluzione della normativa). Quindi abbiamo deciso di riunirci per avviare Italian Insurtech Association.

I passi fondamentali sono stati tre: il primo è certamente la fondazione, con tutti i suoi esponenti (tra cui Alfredo Scotti che purtroppo è venuto a mancare pochi mesi dopo la fondazione, una delle persone più illuminate del mondo assicurativo); il secondo elemento cardine è stata sicuramente la presentazione del nostro primo manifesto nel 2020 con 13 punti programmatici che rappresentavano in sintesi le linee guida e il terzo elemento che è stata la prima edizione del Italian Insurtech Summit nel dicembre 2020.

Ad oggi l’associazione conta quasi 250 associati, gran parte, se non tutte le compagnie assicurative, gran parte dei i principali intermediari e molte aziende leader di settore che gravitano attorno al mondo dell’innovazione e tecnologia assicurativa.

La peculiarità dell’associazione è il fatto che è nata agli albori della pandemia quindi nata e cresciuta in digitale e ciò ha sicuramente aiutato a sviluppare quelli che sono i canali dell’associazione, canali che sono nati digitali per esigenza ma rimarranno digitali per volontà.

  1. Durante lo scorso Italian Insurtech Summit sono stati toccati diversi interessanti argomenti, tutti accomunati da un unico punto: l’innovazione tecnologica. Abbiamo potuto assistere a diversi interessanti interventi condotti da lei e da moltissimi altri ospiti. Alla luce di ciò che è emerso e della sua esperienza professionale, quali pensa che siano, ad oggi, gli strumenti digitali fondamentali in ambito assicurativo?

In generale nelle assicurazioni serve soprattutto aumentare la sperimentazione, gli investimenti in ambito tecnologico e aumentare la collaborazione con le agenzie tecnologiche. Detto ciò, se andiamo a vedere quali sono gli strumenti su cui bisogna investire dobbiamo sicuramente considerare i seguenti: lo sviluppo della nuova offerta digitale (il nuovo consumatore digitale vorrà quindi un’offerta flessibile, che sia più in linea con le sue esigenze, che sia on demand), secondo, dobbiamo considerare il tema delle interfacce, cioè di permettere al consumatore di poter acquistare le sue polizze tramite mobile, tramite “voice”, tramite in generale tutti i canali digitali che siano vicini alle esigenze del consumatore (es. smart tv, assistente vocale di intelligenza artificiale ecc…), il tema del data management quindi utilizzare i dati del consumatore e i dati di mercato per creare un’offerta sempre più in linea con le esigenze del consumatore.

Quindi quello che il consumatore vuole, dove lo vuole e al miglior prezzo.

Altro tema da considerare è quello dell’assistenza quindi dare al consumatore la possibilità di accedere ai canali digitali anche per l’assistenza e per il claim management.

  1. Considerando con quanta rapidità si sta sviluppando il settore e quanto già fatto fino ad oggi, considerando anche che il nuovo modello di sviluppo “user centered”, quali pensa che saranno i nuovi strumenti che necessitano immediato sviluppo per poter soddisfare il cliente sempre più connesso?

Sicuramente al centro dei nuovi strumenti c’è la necessità di immediato sviluppo di polizze instant, che vanno a soddisfare i bisogni dell’utente real time, le embedded insurance ovvero le assicurazioni integrate nel processo di acquisto e di fruizione di servizi da parte del cliente e la possibilità di avere integrazione diretta con i dati dell’utente quindi l’IoT, il wearable, cioè la possibilità di legare la mia assicurazione al mio contesto in cui mi trovo. Servizi che rispondono alle domande: cosa sto facendo? Di che cosa ho bisogno? Quali sono i rischi che sto correndo in questo momento? Tutto integrato real time.

  1. In un suo intervento durante L’Italian Insurtech Summit, ha utilizzato una parola interessante per descrivere l’anno 2021: anno zero. Questa definizione, mi corregga se sbaglio, vuole evidenziare e suggerire che l’anno 2020 ha posto delle basi solide per l’innovazione assicurativa ma che sarà durante l’anno 2021 che vedremo il reale punto di svolta. Secondo la sua opinione quale sarà l’evento decisivo che determinerà il passaggio all’innovazione e alla normalizzazione delle insurtech?

Sicuramente l’Italian Insurtech Summit è stato già di per sé un evento determinante, ricco di contenuti ma soprattutto di “call to action”, di rappresentazioni, di sintesi della credibilità delle personalità chiave dell’industria in Italia.

Non sarà questo a determinare la svolta ma sarà essenziale il ruolo di maggiori investimenti, adesso l’intero sistema deve necessariamente aumentare la magnitudo degli investimenti al fine di mantenere la nostra competitività. Se nell’anno 2021 la quantità di investimenti sarà sostanzialmente aumentata rispetto al 2020 “corriamo un rischio” in termini di innovazione

  1. Nel futuro del settore assicurativo vige un solo imperativo: collaborazione. Lei cosa ne pensa nello specifico dell’Open Innovation? Quale può essere il suo impatto concreto sul futuro assicurativo?

Partiamo dal presupposto che la collaborazione è essenziale poiché permette alle aziende di accelerare il proprio percorso di evoluzione tecnologica tramite l’interazione con player tecnologici grandi o giovani che siano.

La sintesi e quindi la collaborazione e contaminazione tra tecnologia e assicurazione genera competenze, sperimentazioni e permette all’innovazione di germinare.

L’open Innovation è evidentemente uno strumento fondamentale per accelerare le competenze, le skills e insieme agli investimenti sono sicuramente l’elemento mancante dell’evoluzione.

Le competenze digitali e tecniche, soprattutto quelle incentrate sul cliente, sono abbastanza mancanti nell’industria assicurativa rispetto ad altre industries come, ad esempio, quella retail che hanno già sviluppato maggiori asset tecnologici/digitali.

Quindi l’open Innovation permetterà in definitiva di accelerare la creazione di competenze. Una volta fatto questo bisogna ragionare su come accelerare gli investimenti e a quel punto l’innovazione sarà completa

  1. L’ecosistema insurtech si sta evolvendo velocemente e il COVID-19 ha contribuito a dare una forte spinta. Pensa che per gli assicuratori tradizionali questa possa essere considerata come una minaccia o piuttosto come una possibile strada da perseguire per avere nuove opportunità?

Sebbene tra il 2018 e il 2019 è stata posta particolare attenzione dall’industria assicurativa, ad oggi nel 2021 c’è massima consapevolezza che bisogna assolutamente cavalcare il fenomeno dell’Insurtech, cavalcare l’offerta che prevede il consumatore digitale e accelerare gli investimenti. Il consumatore del futuro è un consumatore digitale e ad oggi un consumatore di questo tipo, come ho mostrato anche durante il corso del Summit, occupa circa il 35% del settore assicurativo, percentuale destinata a crescere con una previsione di circa l’85% nel 2030, nel 2035 il 100%. Quindi evidentemente per tutti coloro che vogliono rimanere competitivi in futuro l’investimento in offerte digitali è assolutamente chiave. Quindi possiamo dire che non c’è dubbio da parte delle compagnie se deve essere fatto, c’è più che altro, spesso, una ritrosia ad aumentare la magnitudo degli investimenti.

La consapevolezza è al 100% mentre l’action è ancora al 20% circa.

 

Ringraziamo nuovamente il Presidente Simone Ranucci Brandimarte per averci offerto innumerevoli spunti di riflessione, e aver condiviso con noi il suo punto di vista su un tema che necessita constante attenzione e azioni concrete.

 

 

Tags: InsurTech, insurance, Interview, Innovazione

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