C’è stato un tempo in cui l’uomo stava scoprendo il mondo e sé stesso, un tempo in cui l’uomo ha scoperto le “cose” e la loro funzionalità e un tempo in cui si è posto delle domande sulla sua esistenza: chi siamo? Da dove veniamo? 

Questo genere di domane non hanno trovato ancora nessun riscontro soddisfacente ma sicuramente hanno generato sempre più domande. 

Pian piano abbiamo voluto e abbiamo dovuto imparare a far spazio all’evoluzione, nello specifico alla digitalizzazione, con l’intento di semplificarci la vita, di rendere automatiche tutte quelle pratiche che richiedevano tempo e risorse ma a quanto pare, stiamo piano piano perdendo questo obbiettivo rendendo la digitalizzazione superflua e obsoleta. 

La più grande domanda dell’epoca odierna diventa quindi: la digitalizzazione ci ha realmente migliorato la vita? Nel mondo del lavoro, in particolare nel settore assicurativo possiamo affermare con certezza che la digitalizzazione ha avuto un ruolo fondamentale nel miglioramento dei processi e del servizio clienti, è diventata essenziale nella gestione dei dati e dei pagamenti e sempre di più sta prendendo piede nelle piccole e nelle grandi realtà. 

Per i più scettici, numeri ben precisi ci mostrano come in effetti il digitale è stato un miglioramento a tutti gli effetti. 

«Il 70,4% degli italiani dice che la digitalizzazione ha migliorato la qualità della vita», spiega Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, «il 74,4% fa un uso combinato di più device, il 71,7% svolge attività digitale ovunque (dato che sale al 93% tra i giovani, ndr), e il 25,5% naviga pure di notte (il dato è del 40% tra i giovani, ndr). Assistiamo, quindi, a una rivoluzione nella quale sono indifferenti sia i luoghi, sia gli orari nei quali si svolgono le attività digitali». 

È evidente quindi che ormai chiunque è connesso al mondo digitale quindi il passaggio dall’utilizzo di esso nella vita privata a quella professionale dovrebbe essere il naturale conseguimento di un processi evolutivo 

Come sopra accennato, le domande esistenziali spesso generano nuove domande, vi lasciamo quindi con una domanda su cui riflettere e trovare voi stessi una risposta. 

Se il passaggio al digitale è stato così immediato e ad oggi è estremamente diffuso in qualunque cultura e a qualsiasi età, come può essere un peggioramento?