Nell’anno corrente, come già è stato dimostrato da dati e statistiche, stiamo assistendo all’evoluzione vera e propria del settore assicurativo, siamo arrivati al culmine dello sviluppo tecnologico dei processi (anche se resta sempre ampio il margine di miglioramento).
La vera domanda è: tutti gli operanti del settore saranno pronti al cambiamento? Come reagiranno a questo passaggio dall’analogico al digitale?
Sembrerebbe in effetti tutto pronto per accogliere l’innovazione se non fosse che i lavoratori del settore assicurativo risultano avere difficoltà persino a mandare una semplice e-mail.
Le digital skills, ormai necessarie per operare in qualsiasi tipologia di azienda, sembrano passare in secondo piano nelle assicurazioni rispetto alla digitalizzazione dei processi, senza considerare che una volta che i processi saranno pronti per essere fruibili, non ci saranno risorse in grado di farlo.
Sicuramente la soluzione non può risiedere nella modifica di tutto lo “staff” aziendale che negli anni ha maturato esperienza e competenze assicurative considerevoli, quindi come intervenire in modo adeguato per colmare il divario delle competenze digitali?
Sembra un problema di poco conto rispetto a molti altri, ma i numeri ci dimostrano quanto questo aspetto sia stato ampiamente sottovalutato nel corso degli anni e quanto, ad oggi, non è più possibile farlo.
Una ricerca condotta da EY in collaborazione con IIA, ha voluto investigare per analizzare l’impatto dell’innovazione sull’organizzazione delle aziende assicurative.
Da essa emerge che 82% degli impiegati in ambito assicurativo richiede più formazione e training in ambito tecnologico e digitale. il 53% degli addetti si dice molto preoccupato per questo divario che rischia di limitare la capacità del settore di sviluppare nuovi prodotti e servizi in linea con le esigenze di un consumatore sempre più digitale.
Il divario di competenze è reale e tangibile, infatti: il 39% di loro ritiene di non essere in grado di usare al meglio strumenti tecnologici di base come la mail o strumenti operativi e il 65% non conosce il significato di tecnologie e soluzioni alla base della rivoluzione digitale in atto in qualsiasi settore: IoT, blockchain, machine learning.
Sembra evidente quindi che bisogna ricorrere ai ripari al più presto per evitare di trovarci nella situazione di voler raggiungere a tutti costi un obbiettivo che una volta raggiunto non sapremmo gestire. Rischiamo che quello a cui aspiriamo possa essere più grande di noi.
Fortunatamente esistono molti percorsi formativi in grado di colmare il gap delle competenze digitali.
Solo compiendo questo passo, in combinazione con l’aumento dell’ammontare degli investimenti in Insurtech, l’evoluzione del settore assicurativo potrà dirsi completata con successo.