Una finestra sul futuro: intervista al nostro co-fondatore Mike Galasso

Scritto da CREA Team | 13-feb-2021 11.00.00

Guardando al futuro, abbiamo indagato quali sono le previsioni e gli obbiettivi che si pone CREA e in quale cornice storica si collocano. 

 

 

 

Il co-fondatore di CREA, Mike Galasso, ci ha offerto la sua prospettiva a riguardo nella seguente intervista. 

 

 

Per iniziare, ti chiedo di parlarci un po’ del tuo lavoro, nello specifico, quale ruolo ricopri all’interno di CREA e di cosa ti occupi? 

Se dobbiamo prendere la definizione canonica che più si avvicina al mio ruolo e alle mie mansioni sicuramente è quella di CPO, ovvero della responsabilità e gestione del prodotto.  

In una Insurtech, il “Prodotto” ha un duplice significato: 

-Prodotto inteso come l’ideazione della SaaS Platform, completa di customerjourney e l’analisi delle componenti digitali fornite da terze parti. 

-Prodotto inteso nella sua definizione classica assicurativa, ovvero, analisi del pricing e interpretazione della filosofia sottoscrittiva. 

Ogni giorno provo a svolgere l’unione ovvero la connessione tra linguaggio assicurativo e quello informatico. 

 

Considerando il tuo ruolo da co-fondatore di CREA, cosa vi ha spinto ad intraprendere questo percorso e quali aspettative avevate all’inizio del progetto? 

 

L’esperienza nel settore riassicurativo ci ha permesso di avere un punto di osservazione privilegiato nel comprendere meglio il gap di informazioni che si perdevano durante tutta la catena distributiva. 

Di conseguenza la nostra missione iniziale è stata quella di potenziare la prima linea di contatto, ovvero agenti e brokers assicurativi. Molti di loro erano e sono tutt’oggi frustrati dalla modalità con cui le compagnie li costringe a lavorare. 

Dopo un’attenta analisi, abbiamo quindi compreso che uno dei principali problemi fosse l'intero processo di sottoscrizione, quello che viene definito anche come “underwriting”. 

La domanda che ci siamo posti è come migliorare questo processo e come potevamo renderlo "instant". La soluzione adottata è stata la creazione del “Policy Builder Language” un compilatore informatico che permette l’interpretazione di qualsiasi tipo di filosofia sottoscrittiva. 

Grazie a questa tecnologia di processo eravamo e siamo tutt’oggi focalizzati nel ridefinire la distribuzione migliorando l’interazione e le informazioni cross-operatori. 

 

Alla luce del fatto che la piattaforma CREA è ormai disponibile da diversi anni, vi ritenete soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora? Quali ritieni che siano i migliori traguardi raggiunti fino ad oggi? 

 

Caratterialmente non mi ritengo mai sufficientemente soddisfatto del lavoro svolto. 

La continua ricerca di una strada diversa/migliore/efficiente applicata ad ogni cosa mi circondasse è una caratteristica che mi ha perseguitato sin da ragazzino.  

Questo porta ad uno stato di insoddisfazione costante che spinge continuamente alla ricerca e implementazione di soluzioni potenzialmente migliori. 

 

Nel corso di questi tre anni, abbiamo abilitato più di 700 intermediari e permesso la distribuzione di nuovi premi assicurativi abbattendo quasi completamente la curva dell’expenses ratio, ma riteniamo che il traguardo migliore sia stata la manifesta soddisfazione degli intermediari assicurativi nell’utilizzare la soluzione CREA. 

 

Il periodo che stiamo vivendo sta determinando una svolta nella digitalizzazione dei servizi assicurativi. Pensi che questo possa rappresentare un vantaggio, oltre che per i consumatori, anche per gli operatori stessi? Se si, in che modo? 

 

Dobbiamo ritenerci fortunati, è in corso una vera rivoluzione digitale e la stiamo vivendo giorno per giorno.  

Ora il legislatore ha il compito di creare nuovi strumenti normativi che permettano l’inclusione e l’utilizzo delle recenti innovazioni tecnologiche. Questo passo è stato già adottato per il mondo bancario attraverso la PSD e la PSD2 che di fatto hanno dato il via all’Open Finance. Ci auspichiamo che presto gli stessi interventi normativi vengano adeguati al mondo delle assicurazioni ma nel frattempo bisogna farsi trovare pronti e preparati all’arrivo dell’Open Insurance. 

I vantaggi sono molteplici in primis per i consumatori che potranno finalmente beneficiare di coperture assicurative instant e taylor-made secondo i loro veri bisogni assicurativi e non prodotti standard. Gli operatori del settore avranno a disposizione una mole di informazioni  

tale da profilare perfettamente il rischio assicurativo e assisteremo ad un appiattimento dei caricamenti di sicurezza sul premio legati al gap informativo attuale. 

  

Il 2020 è stato un anno difficile per ogni settore lavorativo ma sembra, al contrario, essere stato un anno favorevole per il mondo delle InsurTech. Nel 2021 quali sono i principali obbiettivi di CREA? 

 

L’importanza delle relazioni ed il rapporto umano è fondamentale in particolar modo nel settore assicurativo. Bisogna anche dire che il 2020 ha avvicinato le persone alla tecnologia e ha creato la consapevolezza di poter svolgere molti lavori in una modalità che avremmo raggiunto solo dopo diversi anni di latenza. 

 

I nostri obbiettivi rimangono gli stessi, abilitare funzioni e prodotti a beneficio di tutta la catena distributiva e permettere i professionisti del settore di ridurre il time consuming su attività non core ma focalizzare la loro attenzione verso il proprio cliente. 

 

In conclusione, come immagineresti crea tra cinque anni? Quali sono gli obbiettivi che vorreste raggiungere nel lungo termine sia in termini di organizzazione aziendale che in termini di servizi offerti ai consumatori? 

 

Difficile rispondere a questa domanda, molto dipenderà dal tessuto economico assicurativo che sta evolvendo con un moto sempre più repentino. Il numero di nuovi operatori incumbent specializzati in processi verticali sta aumentando sensibilmente. Credo che la chiave per garantire un’esperienza completamente seamless al consumatore sia nella resilienza ai processi di integrazione con terze parti. 

Crea potrebbe essere uno dei “abilitatori assicurativi” presenti sul mercato, capace di motorizzare qualsiasi tipo di business nella distribuzione di coperture assicurative. 

 

Se invece parliamo di un orizzonte temporale più lungo immagino che grazie all’Open Insurance saremo in grado di aggregare e gestire polizze in un’unica dashboard, anche avendo due o più polizze con assicurazioni diverse. In questo modo si porrà fine all’enorme difficoltà di avere più applicazioni, consentendo di visualizzare le proprie coperture assicurative in un’unica interfaccia chiara e trasparente. 

 

Verranno anche abilitati strumenti che analizzeranno il livello di copertura, trovando offerte competitive sul mercato delle assicurazioni, che permetteranno di spostare o sostituire una polizza da una compagnia all’altra con un tap. 

 

In questo contesto possiamo immaginare che, a parità di prestazioni assicurative, il driver per la scelta della polizza perfetta non sarà il prezzo, né il livello di rating della compagnia, ma le recensioni degli utenti in merito all’esperienza avuta sulla gestione del sinistro. 

 

Avremo finalmente un intermediario assicurativo (l’Instant Advisor) abilitato all'intera gamma dei prodotti disponibili in API capace di effettuare migliaia di comparazioni automatiche in base al profilo di rischio del cliente. 

 

L’instant advisor sarà anche in grado di recepire informazioni da diverse fonti, incluse le metriche dei dispositivi IOT in uso al consumatore, ed intervenire tempestivamente sui bisogni assicurativi o sull’eventuale apertura del sinistro. 

 

L’intermediario di domani sarà sempre più un consulente traghettatore di tecnologia e meno broker; riceverà un compenso pagato dal cliente per aiutarlo al settaggio dei suoi bisogni assicurativi all’interno della dashboard.