Sempre più donne nei ruoli apicali anche nelle assicurazioni

Scritto da CREA Team | 1-feb-2022 11.00.00

Un tema decisamente attuale e dibattuto a lungo è quello della presenza femminile all’interno di alcuni settori professionali.  

Sicuramente quello assicurativo fino a pochi anni fa ha penalizzato la figura della donna a favore di quella maschile sia per quanto riguarda la loro effettiva presenza nel settore, sia in termini di salario sia per le posizioni occupate da esse. Fino a pochi anni fa l’impressione era quella che determinate mansioni appartenessero per natura al mondo femminile e altre al mondo maschile, che una donna, dopo innumerevoli battaglie aveva il diritto di entrare in un’azienda di stampo assicurativo ma non che potesse dirigerla. Impressione o no, è stato così per moltissimo tempo ma tutto ciò sembra stia per cambiare nettamente. 

Sembra, in qualche modo, che si voglia raggiungere veramente un equilibrio in cui la parità di genere fa da padrone, sembra che a qualcuno importi realmente questa tematica e si stia battendo per ottenere dei risultati tangibili che possano preparare un terreno “sano” per le generazioni a venire. 

IVASS, negli ultimi tempi, ha voluto iniziare a monitorare i progressi in tale ambito pubblicando il quaderno “Donne, board e imprese di assicurazione”, che analizza la presenza femminile nei board delle compagnie di assicurazione dal 2015 al 2019. 

Lo studio ha riguardato 122 imprese di assicurazione per il 2015 e 108 per il 2019, numeri che rappresentano, tutte le compagnie attive in Italia alle medesime date. 

In linea generale i risultati dimostrano che nel settore assicurativo la presenza femminile è minima quando si tratta di ruoli dirigenziali; infatti, i ruoli apicali sono principalmente ricoperti da uomini in qualità di amministratore delegato o presidente. 

“A fronte di un numero medio di componenti dei consigli, che resta sostanzialmente costante, la percentuale femminile nel 2019 è pari in media al 17% con un incremento pari a 7 punti percentuali rispetto al 2015, anno in cui le donne rappresentavano il 10% del totale dei componenti i board. Riguardo alla distribuzione delle imprese in termini di presenza femminile, nel 2019 circa un terzo dei consigli è composto da soli uomini, un valore elevato ancorché in calo rispetto al 2015, quando la presenza femminile mancava del tutto in più della metà dei consigli. Raggiungono o superano la quota del 33% della presenza femminile, l’8% delle imprese nel 2015 e il 18% nel 2019, percentuali queste che includono le quotate normativamente obbligate a raggiungere detta soglia entro il 2019.” 

Questi risultati ci rincuorano e ci danno la speranza di dirigerci verso un futuro professionale meritocratico e senza pregiudizi, in cui uomo o donna, hanno gli stessi diritti e le stesse possibilità. 

Un mondo professionale che possiamo lasciare alle prossime generazioni consapevoli di aver fatto il possibile perché sia un mondo giusto.