Ormai si parla spesso di intelligenza artificiale e di realtà aumentata in molte industies, quasi come fosse un tassello indispensabile all’evoluzione, quasi come un’influenza che non cessa di esistere, una moda destinata a diventare un culto. Ebbene, il settore assicurativo con fa eccezione ed ha “fame” di sperimentare i benefici di queste nuove tecnologie, benefici che in altri settori hanno già proposto i loro primi frutti.
Ma cosa si intende quando si parla di realtà aumentata e in che modo può entrare a far parte del mondo delle assicurazioni?
La realtà aumentata non è altro che la realtà stessa arricchita sensorialmente e percettivamente per l’individuo grazie ad apposite tecnologie che consentono in qualche modo un potenziamento dei 5 sensi e dell’intelletto stesso. Non è un mondo totalmente digitale (come ad esempio la realtà virtuale), ne un mondo totalmente reale, è piuttosto un ibrido tra i due, un’integrazione tra fisico e digitale erogata da dispositivi digitali semplici come gli smartphone o più complessi come smart glasses o bracciali hi-tech.
Questo simpatico “nuovo gioco” entusiasma ed incuriosisce il settore assicurativo come un bambino che scarta un regalo sotto l’albero di Natale. Proprio per questo motivo sono iniziate apposite ricerche e investigazioni per poter sin da subito individuarne il potenziale e l’eventuale crescita di un nuovo mercato a livello globale.
Secondo GlobalData, la realtà aumentata (AR) è destinata a diventare un mercato da 152 miliardi di dollari entro il 2030 e i suoi casi d’uso per il settore assicurativo sono in continua crescita.
Amrit Dhami, analista associato di GlobalData, commenta: “La pandemia di COVID-19 ha imposto agli assicuratori di iniziare a utilizzare la tecnologia AR sotto forma di piattaforme di ispezioni abilitate all’AR come servizio. Queste consentono agli assicuratori di effettuare ispezioni approfondite a distanza. Lo specialista può utilizzare l’AR su un flusso video in diretta con il cliente per contrassegnare punti specifici, sovrapporre testo e puntatori per guidarlo o misurare distanze reali sullo schermo. Inoltre, se è necessario l’intervento di un ingegnere del rischio o di un perito in loco, questi possono utilizzare gli occhiali intelligenti AR per essere guidati in sicurezza dai colleghi fuori sede, in modo da ridurre al minimo il numero di agenti necessari sul luogo del sinistro, mantenendo la collaborazione. La pandemia ha lasciato un’eredità di operazioni a distanza e non c’è da stupirsi se si considera che questo può ridurre significativamente i tempi di viaggio, i costi e le emissioni per le aziende. Per gli assicuratori, le ispezioni presso le piattaforme di assistenza continueranno a snellire il processo di liquidazione dei sinistri e consentiranno agli assicuratori di fornire un migliore servizio ai clienti”. (source: www.assinews.it)
Attraverso questo nuovo strumento si aprono nuove opportunità, nuove tendenze e nuove considerazioni sui bisogni del cliente assicurativo. La realtà aumentata apre le porte a nuovi orizzonti, inesplorati ma estremamente promettenti.