La vostra voce: Intervista ad Antonio Belardo, un nostro collaboratore storico

Scritto da CREA Team | 20-mar-2021 11.00.00

Come di consueto, diamo voce ai nostri collaboratori, ai nostri iscritti a cui ci piace dare spazio per tenere sempre conto della loro esperienza, della loro storia. 

Abbiamo intervistato uno dei nostri primi iscritti alla piattaforma, Antonio Belardo, broker assicurativo che opera insieme a molti suoi collaboratori nel territorio Campano. 

Antonio ci ha visto crescere ed è cresciuto insieme a noi, conosce tutte le fasi evolutive della piattaforma CREA poiché le ha vissute in prima persona. 

Per questo motivo riteniamo che la sua testimonianza sia preziosa e pensiamo che il suo punto di vista, data la sua esperienza nel settore, possa essere di spunto per tutti gli intermediari ma soprattutto per chi sta entrando a far parte della nostra community. 

 

Essendo un nostro iscritto “storico”, ci piacerebbe che raccontassi ai lettori quale è stato il percorso che ti ha condotto verso la nostra realtà, se è partito da una necessità ad esempio o da pura curiosità. 

In realtà già conoscevo un vostro impiegato prima che venisse assunto, quando lui venne assunto come organizzatore del ramo RC professionale nel 2013, mi ha invitato ad avviare il progetto di collaborazione con CREA (Ex Coverholder).  

Inizialmente ancora non esisteva la piattaforma disponibile al giorno d’oggi quindi tutto il processo assicurativo avveniva esclusivamente tramite mail. In un secondo momento arrivò la piattaforma e piano piano venne sviluppata secondo le esigenze che richiede un processo complesso come quello delle polizze. 

Quindi diciamo che vi ho conosciuti quando non eravate ancora noti nel mercato insurtech. 

Rispetto ad altre realtà, il motivo per cui ho continuato a collaborare con voi è l’immediatezza della risposta che fa sì che si ottenga la soluzione in maniera semplice e veloce e, di conseguenza, si è portati a lavorare con dei servizi di facile fruibilità come CREA. 

Oltre a questo, vanno considerate altre ragioni, come ad esempio, tariffe, provvigioni e dialogo. 

 

 

La pandemia ha cambiato il lavoro di molti professionisti. Secondo la tua esperienza, come è cambiato il modo di lavorare durante il COVID-19 e pensi che questo periodo ti abbia insegnato qualcosa in termini professionali? 

Il più grande cambiamento è stato perdere il contatto diretto con il cliente e il conseguente accentramento all’interno di dispositivi informatici di quello che prima avveniva a livello cartaceo. Questo ha velocizzato sicuramente le comunicazioni ma ha “tagliato fuori” una parte degli assicuratoritutti coloro che non si sono saputi adeguare rispetto ai tempi decorrenti. 

Questa situazione che si è venuta a creare ha quindi premiato chi era già organizzato ed aveva dimestichezza con la tecnologia ma ha sicuramente penalizzato a livello lavorativo ed economico gli operatori che sono rimasti a lavorare con il vecchio sistema cartaceo.  

Nel periodo post pandemia voglio sicuramente portare con me la semplicità nel riuscire a comunicare a distanza. 

Inoltre, ho notato anche una certa rapidità da parte dei clienti di sapersi adeguare rispetto alle necessità attuali. Il sistema da remoto che viene offerto da CREA migliora di gran lunga il lavoro dell’intermediario nel gestire la clientela stessa. 

 

I servizi maggiormente apprezzati nella piattaforma CREA risultano essere il pagamento online e la firma digitale secondo l’opinione di molti nostri iscritti. Cosa ne pensi personalmente? Pensi che ci siano altri importanti punti di forza da evidenziare? 

La firma digitale, se parliamo di servizi offerti da CREA, è uno grande passo avanti nella fase post-vendita che risulta essere molto pesante e delicata. Personalmente apprezzo molto anche il servizio di “preventivazione immediata” e il fatto di avere tutti i fascicoli informativi già pronti in piattaforma e aggiornati è molto importante per noi. 

Un altro valore aggiunto è sicuramente la possibilità che offrite di quotare e di aumentare o diminuire il premio e di avere sott’occhio il livello provvigionale immediatamente. 

Questi sono tutti elementi che rendono la piattaforma molto fruibile rispetto alla media. 

Inoltre, nel corso dell’ultimo anno e mezzo avete aumentato notevolmente i prodotti e questo ha comportato un maggiore affidamento dell’utente intermediario verso la piattaforma perché rende più completa la vostra offerta eaumenta la fiducia da parte degli intermediari nei vostri confronti, nel vostro marchio e nella vostra realtà. 

 

Cosa ne pensi, in termini più generali, dell’ecosistema nascente delle Insurtech 

Senza dubbio, per quanto riguarda gli intermediari e chi opera nell’ambito delle assicurazioni l’evoluzione è positiva. 

Io e i miei collaboratori facciamo parte di quella fetta di intermediari che sono “Pro” uso della tecnologia vendita a distanza. Ritengo che da oggi a cinque anni ci sarà sempre maggiore ricorso a questo tipo di tecnologia che premierà chi si è saputo adeguare così come è successo 20 anni fa circa con l’arrivo dei computer. 

In più permetterà l’entrata nel panorama assicurativo di soggetti che si ingrandiranno in tempi molto brevi e se si cavalcano bene questi sistemi si riesce a trovare un business molto importante perché c’è molta richiesta da un lato e c’è un sistema di vendita tradizionale ancora molto presente a livello nazionale a differenza di molti altri paesi europei. 

 

 

Ringraziamo ancora Antonio per averci dedicato il suo tempo e per aver dipinto un quadro della piattaforma, e del mondo Insurtech in generale, che ha testimoniato il duro lavoro di chi si è dedicato alla sua costruzione. 

Dare voce alla nostra community è, secondo noi, una grande opportunità per capire dove siamo e quale direzione stiamo prendendo ma soprattutto come possiamo migliorarci. 

Il nostro obbiettivo è infatti, anche attraverso queste interviste, quello di poter migliorare sempre di più e di poter offrire un servizio per i nostri collaboratori che sia efficiente e pensato per loro, che, in fin dei conti, sono i veri utilizzatori della piattaforma pertanto, l’unica voce che vale la pena ascoltare.