Circa un anno fa abbiamo avuto l’occasione di partecipare al convegno in cui è stato presentato l’insurtech investment index e abbiamo avuto modo di assistere ai primi risultati di ricerca raccolti ed elaborati basandosi sull’indice in questione.
Oggi, a distanza di tempo, abbiamo l’opportunità di seguire l’andamento e l’evoluzione della specie insurtech grazie all’analisi dell’Index, seguendo i risultati delle ricerche che ogni anno vengono condotte da Italian Insurtech Association in collaborazione con Osservatorio fintech & insurtech del Politecnico di Milano.
Ma prima di entrare nel vivo della ricerca, ricordate come viene calcolato l’indice e cosa va ad investigare? l’index in questione, viene calcolato in base a tre principali elementi: gli investimenti, i progetti effettuati dai broker tramite insurtech e le partnership. Calcolando la media ponderata di questi tre fattori, si ha come esito l’index.
Non dimentichiamo inoltre che l’indice è dinamico, dunque in continua mutazione in base allo stato di avanzamento dell’arte. Infatti, se l’anno scorso, 2020, l’indice era pari 18/30, rasentando appena la sufficienza, oggi è in leggero aumento ed è pari a 20/30.
“Negli ultimi 2 anni le compagnie Assicurative in Italia hanno dimostrato di voler spingere l’acceleratore sull’innovazione digitale, imparando anche tanto dagli errori” commenta Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano. “Per il 2022, dalle interazioni che abbiamo avuto con le compagnie, prevediamo un’ulteriore crescita delle partnership con attori particolarmente innovativi in ambito finanziario, quali Startup, PMI innovative e attori non finanziari. Lo dimostra bene anche la crescita di ben 25 punti percentuali di questa priorità strategica”.
Avendo esaminato un campione di oltre 200 player del settore assicurativo, è emerso che:
Per quanto riguarda invece la consapevolezza da parte degli utenti del nuovo ecosistema e quindi dei servizi erogati digitalmente è emerso che: il 30% conosce la possibilità di gestire i sinistri da smartphone (e il 15% lo usa), il 26% sa di polizze create su misura sulla base dei propri comportamenti e stili di vita (e il 13% ne usufruisce già), il 26% ha sentito parlare di servizi Insurtech di telemedicina (con un 11% che li utilizza); solo leggermente più bassa la percentuale relativa alle polizze on demand: il 9% le usa e quasi un quarto degli utenti le conosce.
I risultati ottenuti quest’anno sono incoraggianti sotto alcuni aspetti ma meno su altri e ci prospettano un quadro delle insurtech del mercato italiano ancora in pieno mutamento, un ecosistema che è ancora alla ricerca della sua identità.