Il turismo spaziale è la nuova frontiera delle assicurazioni

Scritto da CREA Team | 24-mag-2022 10.00.00

Siamo in quel periodo dell’anno in cui piano piano si cominciano ad organizzare le vacanze, c’è chi opta per una vacanza in Italia e chi sceglie di viaggiare per il mondo, chi preferisce una rilassante vacanza in famiglia o chi una divertente avventura con gli amici, ma in pochi sanno cosa ci attende in termini di turismo per le mete più ambite del futuro. 

La nuova frontiera sembra essere davvero molto lontana arrivando a sconfinare persino il pianeta terra. Ebbene sì, una vacanza nello spazio è proprio quello di cui stiamo parlando. Negli ultimi anni si è ampiamente discusso sulla effettiva fattibilità dell’impresa, perché è proprio di un’impresa che stiamo parlando, non si tratta di spedire astronauti professionisti ma di persone comuni, civili, che hanno il desiderio e la curiosità di vedere cosa c’è oltre il pianeta terra. Davvero un’esperienza che può cambiare la vita di qualcuno. 

Un avvio al turismo spaziale, seppur ancora elitario e estremamente costoso, è stato rappresentato dal viaggio di Richard Branson, con la sua Virgin Galactic, per poi essere seguito da Jeff Bezos, con Blue Origin. Questo nuovo business, quindi, sembra essere una vera e propria realtà, ma che ruolo hanno in tutto questo le assicurazioni? 

Sicuramente una banale polizza viaggio non basterebbe a coprire i vari rischi che comporterebbe un viaggio nello spazio, molti dei quali perlopiù sconosciuti. Per non parlare dei costi di una polizza di questo tipo e del fatto che, in caso di sinistro, il risarcimento danni sarebbe assai elevato. Nonostante ciò, molte compagnie si stanno attivando per esplorare questo ramo nascente, perché al di là di questi viaggi “sperimentali” (che non hanno usufruito di nessuna tipologia di copertura assicurativa), è molto probabile che nel futuro le autorità di regolamentazione chiederanno polizze di responsabilità. Già nel 2012 una compagnia tedesca ha iniziato a progettare polizze per il turismo spaziale ma al momento non c’è traccia della sua messa sul mercato. 

D’altra parte “I Lloyd’s di Londra stimano che il mercato delle assicurazioni spaziali abbia registrato una media di 500 milioni di dollari di pagamenti annuali di premi nell’ultimo decennio. Ma c’è una grossa differenza: quelle polizze hanno generalmente coperto i satelliti e altri carichi non umani.” (Source: pcabroker.com) 

Data la situazione non ci resta che attendere e, in quanto player del settore assicurativo, cogliere i segnali di un cambiamento che potrà rivoluzionare il settore e lasciarci a bocca aperta e con il naso all’insù.