L’onda d’urto della pandemia ci ha segnati profondamente e stravolto nel nostro quotidiano e nel modo in cui lavoriamo e ci rapportiamo agli altri. In pochissimi, in Italia, nel mondo assicurativo adottavano soluzioni da remoto o strumenti digitali ma con l’avvento pandemico tutti ci siamo dovuti in qualche modo riadattare e imparare ad offrire il miglior servizio possibile ai nostri consumatori attraverso nuovi mezzi e strumenti.
Il Covid innegabilmente ha dato una fortissima spinta all’innovazione e alla digitalizzazione ma la sfida, a parer dei più esperti, sembra essere appena cominciata. Ci siamo dovuti adattare di fretta al nuovo mondo senza avere il tempo di considerare le conseguenze e i rischi legati al cambiamento che, arrivati a questo punto in cui la digitalizzazione non è più l’eccezione ma la regola, dobbiamo prendere in considerazione come parte integrante di ciò che avverrà nell’era post Covid.
La domanda che il mondo assicurativo si pone adesso è: qual è la direzione da prendere adesso? Quali nuove sfide ci attendono? Per rispondere a questi nuovi quesiti, Deloitte ha realizzato un sondaggio tra i top manager del mondo assicurativo chiedendo quali sono le nuove priorità del settore.
Dal sondaggio è emerso che uno degli elementi che ha ricevuto maggiore attenzione in ambito assicurativo durante la pandemia è legato alle spese di gestione aziendale per le quali è stato considerato più volte quale fosse il modo giusto di investire capitale e su che cosa. Con la digitalizzazione, infatti, molte spese sono state ridimensionate a favore di spese legate a nuove tecnologie e nuove personalità lavorative all’interno delle aziende già formate ed istruite ad affrontare l’innovazione. In particolare, in Europa la gran parte delle scelte (43%) sarà indirizzata a più investimenti in tecnologie capaci di migliorare l’efficienza delle società. Un’altra quota del 37% delle scelte andrà in progetti di accelerazione dell’innovazione mentre una razionalizzazione degli asset è stata citata nel 38% dei casi.
Un secondo aspetto da considerare nell’era post Covid è la sfida legata alla totale digitalizzazione dei prodotti e dei servizi, che, se già ha preso piede negli ultimi anni, adesso necessita di un bisogno di migliorare l’operatività virtuale in quanto essa comporta nuovi rischi per le aziende che dovranno essere presi in forte considerazione se persiste il desiderio di operare in una realtà sicura ed efficiente. L’accento viene quindi posto su tutti quei rischi che fino a qualche anno fa non erano preminenti ma svolgono un ruolo centrale nella sicurezza di oggi, ad esempio tutti quei rischi legati ai rischi informatici e al trattamento di dati sensibili.
“Nonostante i potenziali rischi, le compagnie devono continuare a innovare per poter prosperare anche dopo la pandemia – afferma Paolo Gianturco, senior partner di Deloitte, responsabile FinTech –. Devono quindi continuare a puntare con forza sull’innovazione. È questo un elemento imprescindibile per accrescere la competitività”.
L’affermazione di Gianturco ci fa riflettere e pensare che l’innovazione non può esistere senza dei concreti rischi esattamente come non può esistere la gioia senza il dolore o il bene senza il male e che la sfida del futuro sarà incentrata sulla ricerca della chiave di risoluzione di problemi emergenti e ormai concreti anche se virtuali.
“Sarà quindi fondamentale il modo in cui gli assicuratori risponderanno non solo all’impatto della pandemia ma anche ai cambiamenti di lungo termine nell’ambito della tecnologia, dell’economia e delle preferenze dei consumatori” afferma Gianturco.”