Negli ultimi anni si è iniziato a dare sempre più rilevanza alla parità di genere all’interno delle aziende e il settore assicurativo non fa eccezione.
Il gender Gap tra uomo e donna in ambito lavorativo è da sempre un tema assai dibattuto. I quesiti che restano ancora risolti solo parzialmente sono sempre gli stessi: perché l’uomo, a parità di inquadramento aziendale percepisce uno stipendio maggiore rispetto ad una donna? Perché nei ruoli manageriali c’è tutt’oggi un’importante predominanza del genere maschile?
C’è una reale risposta a queste domande? Esiste un motivo concreto del perché lavorativamente le donne sono così tanto penalizzate in confronto ad un uomo?
Purtroppo si, nell’immaginario collettivo italiano risiede ancora una cultura piuttosto retrograda in cui la donna accudisce il focolare domestico e l’uomo si occupa dell’aspetto legato all’economia familiare. Molte donne, ancora oggi “scelgono” di abbandonare il lavoro o di ridurre le ore lavorative per adempiere ai compiti casalinghi.
Sembra che, lentamente ma con decisione, questa tendenza stia cambiando. I dati riportati dallo studio effettuato da IIA in collaborazione con Valore D (prima associazione di imprese che promuove l’equilibrio di genere) mostrano un quadro incoraggiante.
Attraverso l’”Inclusion Impact Index” (Strumento diagnostico digitale utile a mappare le politiche Diversity&Inclusion), la ricerca è riuscita a misurare meticolosamente la situazione nelle aziende assicurative italiane.
Il campione esaminato nella ricerca è limitato al settore “Insurtech” ed hanno partecipato 11 startup, 12 intermediari, 20 service providers e 27 compagnie.
I principali risultati sono stati suddivisi in diverse categorie riassunte in 12 affermazioni principali:
Dal momento in cui le immagini, a volte rivelano più di quanto non facciano le parole, condividiamo con voi alcuni di questi dati che dimostrano anche visivamente il perché si è arrivati a trarre queste conclusioni.
Considerando quanto raccolto e evidenziato dalla ricerca, si può facilmente percepire un’aria di positività e cambiamento, in cui le donne sono considerate delle vere e proprie risorse valide e non più “balie” della casa e in cui i giovani sono considerati pieni di conoscenza in ambito digitale e non inutili inesperti a cui insegnare un mestiere.